SmartLab Europe in collegamento con Taranto #IoRestoErasmus

Da Pescara l’Associazione SmartLab Europe il 26 maggio 2020  alle ore 11.00 ha partecipato all’evento in diretta streaming ” CPIA di Taranto e processi di internazionalizzazione”.
#IoRestoErasmus

Programma
Apertura dell’evento
Saluti istituzionali
Dirigente Scolastico, Prof.ssa Oronza Perniola
Coordinatore CPIA Puglia, prof. Antonio D’Itollo
Dirigente Scolastico, Prof.ssa Patrizia Capobianco (già DS CPIA Taranto)

“Erasmus+, Epale e l’Educazione degli adulti attraverso le azioni di partenariato strategico e di mobilità del personale scolastico” Dott. Lorenza Venturi, Capo Unità EPALE Agenzia Erasmus Plus/Indire

Gli ambasciatori EPALE nei territori a supporto del Programma Erasmus+ Prof. Alfonso Rainone, Ambasciatore Epale

“La storia Erasmus+ del CPIA e i progetti K2 in corso. Un’opportunità per tutti. #IoRestoErasmus
Docenti Anna Maria Castria, Pasquale Nesca e Viviana Galluzzo

EU-READ” un possibile futuro orizzonte per il CPIA di Taranto con la nuova era Erasmus+”, Erika Gerardini, Ass.ne JUMP e Annarita Bini, ‘SmartLab Europe’

Festa del 1° Maggio 2020 con Rodari

Gianni Rodari, scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano, specializzato in letteratura per l’infanzia e tradotto in molte lingue, ha scritto numerose poesie e filastrocche sulla passione, la diversità, l’importanza e la dignità del lavoro.

Nel centenario della sua nascita  celebriamo la festa del lavoro con il sorriso e la speranza di Gianni Rodari.

Giornata del libro 2020 con Rodari

Il Club di lettura “Su in collina e….. della Crostata al bicarbonato ” e   Librolandia  festeggiano  la giornata del libro e della lettura  con bambini e bambine, ragazzi e ragazze, mamme e nonne  coinvolti in  laboratori  svolti a distanza e  in ordine sparso nelle proprie case.

Partendo dal libro “L’Alfabeto di Gianni” di Pino Boero e Walter Fochesato, ed. Coccole Books,  abbiamo iniziato a giocare con la  “A” di Animali e sono venute fuori delle opere uniche riportate nelle slide che vi proponiamo di seguito.

 

2020 – con Rodari

Per saperne di più su Gianni Rodari

clicca qui…  https://padlet.com/marinpan6/titolo

La Giornata mondiale del libro 2020

Oggi ricorre la  Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, evento patrocinato dall’UNESCO  per promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietà intellettuale attraverso il copyright, che dal 1996 viene organizzata ogni anno il 23 aprile con numerose manifestazioni in tutto il mondo.

In  Spagna nella regione della Catalogna il 23 aprile è un particolare giorno di festa in cui le rose e i libri sono i protagonisti assoluti.

Il 23 aprile le strade delle città e dei paesi sono solitamente affollate di gente e bancarelle che vendono libri e rose. Si celebra così  San Jordi,  il patrono della Catalogna e si perpetua questa centenaria tradizione basata sull’amore e la cultura.

E’ consuetudine  regalare   alle donne rose rosse e agli uomini  libri .

Rose e libri a Barcellona per Sant Jordi - Lettera43

In Occasione della festa del libro l”associazione SmartLab Europe aderisce anche  quest’anno alla Campagna nazionale  del Maggio dei libri che, nata nel 2011, persegue  l’obiettivo di sottolineare il valore sociale dei libri quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile.

Giornata mondiale della Terra 2020 – 50 anni da festeggiare a casa

La Giornata mondiale della terra è stata proposta per la prima volta nel 1969 dall’attivista John McConnell durante una conferenza dell’UNESCO a San Francisco per onorare il Pianeta e il concetto di pace.

La prima Gionata mondiale della terra è stata celebrata il 21 marzo 1970 durante il primo giono di primavera. Questa gionata, scritta da McConnell, è stata poi firmata dal Segretario generale delle Nazioni Unite. Inizia poi ad essere celebrata il 22 aprile di ogni anno con l’obiettivo di sottolineare la necessità di conservare le risorse naturali del nostro pianeta.
Con gli anni la ricorrenza è diventata un vero e proprio avvenimento educativo ed informativo capace di unire persone di tutte le età.

Quest’anno ricorrono 50 anni che potremo festeggiare a casa, leggendo , guardando documentari, usando dei piccoli accorgimenti come per esempio risparmiare acqua e corrente.

Da leggere  proponiamo  Rodari:

dopo-la-pioggia.jpg (550×340)

DANTEDI’ – I LUOGHI DELLA DIVINA COMMEDIA

Per dare un contributo al Dantedì ho ripreso in mano il testo di Andrea Gustarelli  intitolato “Il Poema sacro”,Carlo Signorelli Editore, Milano 1959, che attraverso tavole, sintesi e tabelle in modo prezioso accompagna il lettore nel cammino di Dante attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.

 

Ecco raffigurati i luoghi della Divina Commedia!

DANTEDÌ – LA PRIMA EDIZIONE CON LETTURE DEL SOMMO POETA

 Il 25 Marzo  è la  data che gli studiosi hanno individuato come inizio del viaggio ultraterreno della Divina Commedia. Oggi, quindi, si celebrerà per la prima volta il Dantedì, la giornata dedicata a Dante Alighieri recentemente istituita dal Governo.

www.beniculturali.it/dantedì

Poiché Dante è il simbolo della cultura e della lingua italiana nel mondo, in questo momento difficile accogliamo questa proposta e rileggiamo anche noi  i versi che amiamo di più.

La nostra proposta è il canto XXVI dell’Inferno, uno de canti  più  amati da tutte le generazioni  e  che oggi, in un momento così difficile della nostra esistenza, ci invita a non arrenderci, ma a seguir “virtute e canoscenza”.

Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande
che per mare e per terra batti l’ali,
e per lo ‘nferno tuo nome si spande!3

Tra li ladron trovai cinque cotali
tuoi cittadini onde mi ven vergogna,
e tu in grande orranza non ne sali.6

Ma se presso al mattin del ver si sogna,
tu sentirai, di qua da picciol tempo,
di quel che Prato, non ch’altri, t’agogna.9

E se già fosse, non saria per tempo.
Così foss’ei, da che pur esser dee!
ché più mi graverà, com’ più m’attempo.12

Noi ci partimmo, e su per le scalee
che n’avea fatto iborni a scender pria,
rimontò ’l duca mio e trasse mee;15

e proseguendo la solinga via,
tra le schegge e tra ’ rocchi de lo scoglio
lo piè sanza la man non si spedia.18

Allor mi dolsi, e ora mi ridoglio
quando drizzo la mente a ciò ch’io vidi,
e più lo ’ngegno affreno ch’i’ non soglio,21

perché non corra che virtù nol guidi;
sì che, se stella bona o miglior cosa
m’ ha dato ’l ben, ch’io stessi nol m’invidi.24

Quante ’l villan ch’al poggio si riposa,
nel tempo che colui che ’l mondo schiara
la faccia sua a noi tien meno ascosa,27

come la mosca cede a la zanzara,
vede lucciole giù per la vallea,
forse colà dov’e’ vendemmia e ara:30

di tante fiamme tutta risplendea
l’ottava bolgia, sì com’io m’accorsi
tosto che fui là ’ve ’l fondo parea.33

E qual colui che si vengiò con li orsi
vide ’l carro d’Elia al dipartire,
quando i cavalli al cielo erti levorsi,36

che nol potea sì con li occhi seguire,
ch’el vedesse altro che la fiamma sola,
sì come nuvoletta, in sù salire:39

tal si move ciascuna per la gola
del fosso, ché nessuna mostra ’l furto,
e ogne fiamma un peccatore invola.42

Io stava sovra ’l ponte a veder surto,
sì che s’io non avessi un ronchion preso,
caduto sarei giù sanz’esser urto.45

E ’l duca, che mi vide tanto atteso,
disse: “Dentro dai fuochi son li spirti;
catun si fascia di quel ch’elli è inceso”.48

“Maestro mio”, rispuos’io, “per udirti
son io più certo; ma già m’era avviso
che così fosse, e già voleva dirti:51

chi è ’n quel foco che vien sì diviso
di sopra, che par surger de la pira
dov’Eteòcle col fratel fu miso?”.54

Rispuose a me: “Là dentro si martira
Ulisse e Dïomede, e così insieme
a la vendetta vanno come a l’ira;57

e dentro da la lor fiamma si geme
l’agguato del caval che fé la porta
onde uscì de’ Romani il gentil seme.60

Piangevisi entro l’arte per che, morta,
Deïdamìa ancor si duol d’Achille,
e del Palladio pena vi si porta”.63

“S’ei posson dentro da quelle faville
parlar”, diss’io, “maestro, assai ten priego
e ripriego, che ’l priego vaglia mille,66

che non mi facci de l’attender niego
fin che la fiamma cornuta qua vegna;
vedi che del disio ver’ lei mi piego!”.69

Ed elli a me: “La tua preghiera è degna
di molta loda, e io però l’accetto;
ma fa che la tua lingua si sostegna.72

Lascia parlare a me, ch’i’ ho concetto
ciò che tu vuoi; ch’ei sarebbero schivi,
perch’e’ fuor greci, forse del tuo detto”.75

Poi che la fiamma fu venuta quivi
dove parve al mio duca tempo e loco,
in questa forma lui parlare audivi:78

“O voi che siete due dentro ad un foco,
s’io meritai di voi mentre ch’io vissi,
s’io meritai di voi assai o poco81

quando nel mondo li alti versi scrissi,
non vi movete; ma l’un di voi dica
dove, per lui, perduto a morir gissi”.84

Lo maggior corno de la fiamma antica
cominciò a crollarsi mormorando,
pur come quella cui vento affatica;87

indi la cima qua e là menando,
come fosse la lingua che parlasse,
gittò voce di fuori e disse: “Quando90

mi diparti’ da Circe, che sottrasse
me più d’un anno là presso a Gaeta,
prima che sì Enëa la nomasse,93

né dolcezza di figlio, né la pieta
del vecchio padre, né ’l debito amore
lo qual dovea Penelopè far lieta,96

vincer potero dentro a me l’ardore
ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto
e de li vizi umani e del valore;99

ma misi me per l’alto mare aperto
sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto.102

L’un lito e l’altro vidi infin la Spagna,
fin nel Morrocco, e l’isola d’i Sardi,
e l’altre che quel mare intorno bagna.105

Io e’ compagni eravam vecchi e tardi
quando venimmo a quella foce stretta
dov’Ercule segnò li suoi riguardi108

acciò che l’uom più oltre non si metta;
da la man destra mi lasciai Sibilia,
da l’altra già m’avea lasciata Setta.111

“O frati,” dissi, “che per cento milia
perigli siete giunti a l’occidente,
a questa tanto picciola vigilia114

d’i nostri sensi ch’è del rimanente
non vogliate negar l’esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.117

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza“.120

Li miei compagni fec’io sì aguti,
con questa orazion picciola, al cammino,
che a pena poscia li avrei ritenuti;123

e volta nostra poppa nel mattino,
de’ remi facemmo ali al folle volo,
sempre acquistando dal lato mancino.126

Tutte le stelle già de l’altro polo
vedea la notte, e ’l nostro tanto basso,
che non surgëa fuor del marin suolo.129

Cinque volte racceso e tante casso
lo lume era di sotto da la luna,
poi che ‘ntrati eravam ne l’alto passo,132

quando n’apparve una montagna, bruna
per la distanza, e parvemi alta tanto
quanto veduta non avëa alcuna.135

Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto;
ché de la nova terra un turbo nacque
e percosse del legno il primo canto.138

Tre volte il fé girar con tutte l’acque;
a la quarta levar la poppa in suso
e la prora ire in giù, com’altrui piacque,141

infin che ’l mar fu sovra noi richiuso”.

Il Gruppo “Parole in Giardino” si incontra per la Giornata della Memoria

La ricorrenza della Giornata della Memoria del 27 Gennaio  viene anticipata  con l’incontro di oggi  del Gruppo di Lettura “Parole in Giardino”.

Fino a quando la mia stella brillerà” è la storia autobiografica di Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e attiva testimone della Shoah italiana. Il 30 gennaio del 1944 viene deportata al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, dove morirono  il padre e i nonni.

Liliana Segre viene nominata senatrice a vita il 19 gennaio 2018 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, per le numerose  minacce ricevute ultimamente, vive sotto scorta.

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Auguri di Buone Feste !!!!

Cena Sociale degli Auguri di Natale   lunedì 16  dicembre 2019 alle ore 20,30 :  una serata conviviale ormai tradizionale,  occasione  speciale per stare insieme  e scambiarci gli auguri di Natale tra i soci e  con amici e famigliari.

auguri auguri auguri auguri auguri auguri auguri auguri auguri

Anche nelle lingue dei nostri amici e partners

Incontro del Gruppo lettura presso una Galleria d’Arte

Il 16 Dicembre   2019 alle ore 18.30  il Gruppo di lettura “Parole in Giardino” si incontra in una nuova location: la Galleria d’Arte “In Corso d’Opera” a Pescara. 

Sembra naturale per tutti  trovarsi in un luogo bello e accogliente, confrontandosi  sui libi letti e sorseggiando una calda e profumata tisana.