DANTEDÌ – LA PRIMA EDIZIONE CON LETTURE DEL SOMMO POETA

 Il 25 Marzo  è la  data che gli studiosi hanno individuato come inizio del viaggio ultraterreno della Divina Commedia. Oggi, quindi, si celebrerà per la prima volta il Dantedì, la giornata dedicata a Dante Alighieri recentemente istituita dal Governo.

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Poiché Dante è il simbolo della cultura e della lingua italiana nel mondo, in questo momento difficile accogliamo questa proposta e rileggiamo anche noi  i versi che amiamo di più.

La nostra proposta è il canto XXVI dell’Inferno, uno de canti  più  amati da tutte le generazioni  e  che oggi, in un momento così difficile della nostra esistenza, ci invita a non arrenderci, ma a seguir “virtute e canoscenza”.

Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande
che per mare e per terra batti l’ali,
e per lo ‘nferno tuo nome si spande!3

Tra li ladron trovai cinque cotali
tuoi cittadini onde mi ven vergogna,
e tu in grande orranza non ne sali.6

Ma se presso al mattin del ver si sogna,
tu sentirai, di qua da picciol tempo,
di quel che Prato, non ch’altri, t’agogna.9

E se già fosse, non saria per tempo.
Così foss’ei, da che pur esser dee!
ché più mi graverà, com’ più m’attempo.12

Noi ci partimmo, e su per le scalee
che n’avea fatto iborni a scender pria,
rimontò ’l duca mio e trasse mee;15

e proseguendo la solinga via,
tra le schegge e tra ’ rocchi de lo scoglio
lo piè sanza la man non si spedia.18

Allor mi dolsi, e ora mi ridoglio
quando drizzo la mente a ciò ch’io vidi,
e più lo ’ngegno affreno ch’i’ non soglio,21

perché non corra che virtù nol guidi;
sì che, se stella bona o miglior cosa
m’ ha dato ’l ben, ch’io stessi nol m’invidi.24

Quante ’l villan ch’al poggio si riposa,
nel tempo che colui che ’l mondo schiara
la faccia sua a noi tien meno ascosa,27

come la mosca cede a la zanzara,
vede lucciole giù per la vallea,
forse colà dov’e’ vendemmia e ara:30

di tante fiamme tutta risplendea
l’ottava bolgia, sì com’io m’accorsi
tosto che fui là ’ve ’l fondo parea.33

E qual colui che si vengiò con li orsi
vide ’l carro d’Elia al dipartire,
quando i cavalli al cielo erti levorsi,36

che nol potea sì con li occhi seguire,
ch’el vedesse altro che la fiamma sola,
sì come nuvoletta, in sù salire:39

tal si move ciascuna per la gola
del fosso, ché nessuna mostra ’l furto,
e ogne fiamma un peccatore invola.42

Io stava sovra ’l ponte a veder surto,
sì che s’io non avessi un ronchion preso,
caduto sarei giù sanz’esser urto.45

E ’l duca, che mi vide tanto atteso,
disse: “Dentro dai fuochi son li spirti;
catun si fascia di quel ch’elli è inceso”.48

“Maestro mio”, rispuos’io, “per udirti
son io più certo; ma già m’era avviso
che così fosse, e già voleva dirti:51

chi è ’n quel foco che vien sì diviso
di sopra, che par surger de la pira
dov’Eteòcle col fratel fu miso?”.54

Rispuose a me: “Là dentro si martira
Ulisse e Dïomede, e così insieme
a la vendetta vanno come a l’ira;57

e dentro da la lor fiamma si geme
l’agguato del caval che fé la porta
onde uscì de’ Romani il gentil seme.60

Piangevisi entro l’arte per che, morta,
Deïdamìa ancor si duol d’Achille,
e del Palladio pena vi si porta”.63

“S’ei posson dentro da quelle faville
parlar”, diss’io, “maestro, assai ten priego
e ripriego, che ’l priego vaglia mille,66

che non mi facci de l’attender niego
fin che la fiamma cornuta qua vegna;
vedi che del disio ver’ lei mi piego!”.69

Ed elli a me: “La tua preghiera è degna
di molta loda, e io però l’accetto;
ma fa che la tua lingua si sostegna.72

Lascia parlare a me, ch’i’ ho concetto
ciò che tu vuoi; ch’ei sarebbero schivi,
perch’e’ fuor greci, forse del tuo detto”.75

Poi che la fiamma fu venuta quivi
dove parve al mio duca tempo e loco,
in questa forma lui parlare audivi:78

“O voi che siete due dentro ad un foco,
s’io meritai di voi mentre ch’io vissi,
s’io meritai di voi assai o poco81

quando nel mondo li alti versi scrissi,
non vi movete; ma l’un di voi dica
dove, per lui, perduto a morir gissi”.84

Lo maggior corno de la fiamma antica
cominciò a crollarsi mormorando,
pur come quella cui vento affatica;87

indi la cima qua e là menando,
come fosse la lingua che parlasse,
gittò voce di fuori e disse: “Quando90

mi diparti’ da Circe, che sottrasse
me più d’un anno là presso a Gaeta,
prima che sì Enëa la nomasse,93

né dolcezza di figlio, né la pieta
del vecchio padre, né ’l debito amore
lo qual dovea Penelopè far lieta,96

vincer potero dentro a me l’ardore
ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto
e de li vizi umani e del valore;99

ma misi me per l’alto mare aperto
sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto.102

L’un lito e l’altro vidi infin la Spagna,
fin nel Morrocco, e l’isola d’i Sardi,
e l’altre che quel mare intorno bagna.105

Io e’ compagni eravam vecchi e tardi
quando venimmo a quella foce stretta
dov’Ercule segnò li suoi riguardi108

acciò che l’uom più oltre non si metta;
da la man destra mi lasciai Sibilia,
da l’altra già m’avea lasciata Setta.111

“O frati,” dissi, “che per cento milia
perigli siete giunti a l’occidente,
a questa tanto picciola vigilia114

d’i nostri sensi ch’è del rimanente
non vogliate negar l’esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.117

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza“.120

Li miei compagni fec’io sì aguti,
con questa orazion picciola, al cammino,
che a pena poscia li avrei ritenuti;123

e volta nostra poppa nel mattino,
de’ remi facemmo ali al folle volo,
sempre acquistando dal lato mancino.126

Tutte le stelle già de l’altro polo
vedea la notte, e ’l nostro tanto basso,
che non surgëa fuor del marin suolo.129

Cinque volte racceso e tante casso
lo lume era di sotto da la luna,
poi che ‘ntrati eravam ne l’alto passo,132

quando n’apparve una montagna, bruna
per la distanza, e parvemi alta tanto
quanto veduta non avëa alcuna.135

Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto;
ché de la nova terra un turbo nacque
e percosse del legno il primo canto.138

Tre volte il fé girar con tutte l’acque;
a la quarta levar la poppa in suso
e la prora ire in giù, com’altrui piacque,141

infin che ’l mar fu sovra noi richiuso”.

Uno speciale 14 febbraio all’insegna dell’apprendimento permanente

Uno speciale 14 febbraio ha visto gremita la sala Tinozzi della Provincia di Pescara per il seminario sull’educazione degli adulti “Studia da adulto, diventa grande”, organizzato dall’Istituto Aterno-Manthoné, dal CPIA (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti) Pescara-Chieti, e dall’Associazione culturale “SmartLab Europe” con il sostegno di EPALE Italia (Electronic Platform for Adult Learning in Europe) e con la collaborazione del CSV ( Centro Servizi per il Volontariato) di Pescara.

Dopo i saluti istituzionali molteplici sono stati gli interventi e le testimonianze di studenti del Corso serale, del CPIA e della sezione Carceraria di Pescara.

Sono intervenute: Mariadaniela Sfarra, docente percorso 2° livello ITS  Aterno-Manthonè Pescara e ambasciatrice Epale per l’Abruzzo, Marina Di Crescenzo, docente e referente scuola  serale e sede carceraria Its Aterno- Manthonè Pescara, Claudia Di Marzio, collaboratore DS – referente sede carceraria Cpia Pescara Chieti, Annarita Bini, presidente associazione SmartLab Europe e ambasciatrice Epale Abruzzo.

Apprendere per tutta la vita rappresenta la nuova frontiera della cittadinanza. Tale priorità, al  centro della strategia politica dell’Unione europea,  è stata  ampiamente illustrata da Annarita Bini che ha  sintetizzato anche   le varie tappe del processo favorito dall’Unione Europea nei confronti dell’educazione degli adulti.

Annarita Bini ha sottolineato l’importanza dell’apprendimento  che non avviene solo nei percorsi formativi istituzionali della scuola, ma anche  prendendo parte alle attività di organizzazioni o gruppi della società civile e partecipando  a pratiche di condivisione con altri membri del gruppo professionale o amicale in contesti reali e virtuali. L’individuo, secondo il sociologo Etienne Wenger, è un “praticante di comunità” e, quindi, un “cittadino di apprendimento”. In tale ottica  l’apprendimento risulta  l’attività che rende  responsabile l’individuo  verso la comunità in cui vive e opera.

L e associazioni culturali  possono essere considerate come   organizzazioni che, con il loro fare, elaborano cultura ed attivano al proprio interno significativi processi di apprendimento per i propri associati, seguendo il modello delle Comunità di Pratica.

Infine sono intervenute Maria Teresa Caccavale e  Gabriella Russo, ambasciatrici Epale Abruzzo che hanno illustrato la Piattaforma e i molteplici servizi in essa contenuti.

Giornata della Memoria 27 Gennaio 2020

Celebriamo la Giornata della Memoria con l’albo “Fu Stella” di Matteo Corradini

Tra il 1935 e il 1945  gli ebrei furono  costretti a cucire sopra i vestiti una stella a sei punte di stoffa gialla.
E’ la stella  la  voce narrante di questo straordinario albo di rime e illustrazioni:  il racconto di dieci ebrei diversi (giovani e vecchi, ragazzi e ragazze, maestre e librai…) colpiti dalla discriminazione, dalla deportazione, dalla Shoah. Una lunga filastrocca dove a parlare è una delle stelle  cucite su cappotti e camicie per identificare gli ebrei.

Ricorrenza della Giornata della Memoria a San Silvestro con il libro “L’Amico ritrovato”

Il 28 Gennaio 2020  alle ore 10.30 presso il Centro Polifunzionale “Nando Filograsso” a San Silvestro  appuntamento del  Club del libro “Su In Collina e…   della crostata al bicarbonato”

Per la Ricorrenza della Giornata della Memoria a San Silvestro parliamo del libro “L’Amico ritrovato”e vediamo brevi sequenze del film.

L’incipit

Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l’assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti – giorni e anni, molti dei quali morti come le foglie secche su un albero inaridito.

Ricordo il giorno e l’ora in cui il mio sguardo si posò per la prima volta sul ragazzo che doveva diventare la fonte della mia più grande felicità e della mia più totale disperazione.” 

Il Gruppo “Parole in Giardino” si incontra per la Giornata della Memoria

La ricorrenza della Giornata della Memoria del 27 Gennaio  viene anticipata  con l’incontro di oggi  del Gruppo di Lettura “Parole in Giardino”.

Fino a quando la mia stella brillerà” è la storia autobiografica di Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e attiva testimone della Shoah italiana. Il 30 gennaio del 1944 viene deportata al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, dove morirono  il padre e i nonni.

Liliana Segre viene nominata senatrice a vita il 19 gennaio 2018 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, per le numerose  minacce ricevute ultimamente, vive sotto scorta.

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Incontro di lettura all’Aurum il 10 luglio

La lettura non va in vacanza!

E’ previsto l’incontro del Gruppo di lettura mercoledì 10 luglio ore 18.00 all’Aurum – Pescara.

locandina

Il romanzo di Dacia Maraini e l’albo illustrato di Silvia Vecchini  rappresentano il punto di partenza per riflessioni e condivisioni.

I Edizione della Maratona di Lettura – I libri del cuore

Straordinaria la partecipazione di piccoli e grandi lettori, autori e editori alla prima edizione della Maratona di lettura – I libri del cuore che si è svolta lunedì 27 Maggio presso l’Aurum a Pescara.

La presidente dell’Associazione ” SmartLab Europe”,organizzatrice dell’iniziativa, ha dato il via alla Maratona ritmata da parole, musiche, riflessioni, citazioni, ricordi.

 

I numerosi maratoneti, provenienti da varie località della regione, hanno presentato  il proprio libro del cuore, leggendo ad alta voce  alcuni  brani maggiormente significativi.

Un clima speciale di attenzione e di ascolto, seppure per poche ore,  ha unito tra loro i lettori presenti, dando  vita ad  una  comunità ideale di appassionati della lettura.

Tutti i maratoneti al  termine dell’evento  hanno ricevuto l’attestato di partecipazione e sono tornati a casa portando con sé  emozioni, tante parole, nuovi titoli di libri da leggere e da condividere.

MARATONA DI LETTURA I LIBRI DEL CUORE

“Vorrei che tutti leggessero. Non per diventare letterati
o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”
Gianni Rodari

Lunedì 27 maggio 2019 dalle ore 18.00 alle ore 20.00 presso l’ Aurum – Sala Riserva Dannunziana  di Pescara si svolgerà la prima edizione della  Maratona di Lettura – I libri del cuore promossa dall’Associazione «SmartLab Europe», facente parte della Rete Civica di promozione del libro e della lettura “Pescara legge”.

L’ evento, che aderisce alla Campagna Nazionale  il «Maggio dei libri» 2019, è finalizzato a promuovere e condividere  il piacere della lettura.

Quali libri

Per questa prima edizione si è scelto di parlare dei libri del cuore, quei libri cioè ritenuti speciali in un  periodo della propria esistenza.

Ogni partecipante potrà parlare del proprio libro del cuore (qualsiasi testo di narrativa, poesia,….) e/o leggere ad alta voce alcuni brani.

Gli interventi avranno la durata di max cinque minuti.

Come partecipare

Comunicare il titolo del libro e i propri dati personali entro il 25 maggio 2019  alla mail: annaritabini@gmail.com

La sequenza temporale delle presentazioni dei libri sarà decisa dopo la raccolta delle adesioni  e comunicata telefonicamente per tempo ai lettori che dovranno portare il libro con sé.

Non c’è età minima, i bambini sono i benvenuti!