27 Gennaio Giornata della memoria

La data del  27 gennaio   è stata scelta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per la “Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime della Shoah”, istituita il 1° novembre 2005 con la Risoluzione 60/727 Gennaio.  La scelta è dovuta al fatto che il 27 gennaio  del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, durante la marcia verso Berlino, arrivarono ad Auschwitz e scoprirono il campo di concentramento liberandone i pochi superstiti.
Celebriamo la Giornata della Memoria leggendo libri e condividendone riflessioni ed interpretazioni.
Il Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani è un romanzo che racconta la storia di una famiglia ferrarese  realmente esistita, come lo stesso autore dichiarò in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Resto del Carlino.  “Mi sono ispirato alla famiglia del vecchio professore Magrini”
Il romanzo racconta l’amore, l’amicizia, i progetti di vita e le partite a tennis di alcuni ragazzi ebrei di Ferrara perfettamente integrati nella vita della città, durante gli anni dell’università, mentre l’Italia si allea con la Germania ed entra in guerra. La storia però sta accadendo fuori dalle mura.
Il Giardino dei Finzi-Contini è un romanzo sulla giovinezza e sull’amore, su un periodo che la tragedia futura incornicia e in qualche modo conserva per sempre.
INCIPIT
“Fu durante una delle solite gite di fine settimana.Distribuiti in una decina d’amici su due automobili, ci eravamo avviati lungo l’Aurelia subito dopo pranzo, senza una meta precisa. A qualche chilometro da Santa Marinella, attirati dalle torri di un castello medioevale che erano spuntate all’improvviso sulla sinistra, avevamo voltato per una viottola in terra battuta, finendo quindi a passeggiare in ordine sparso lungo il desolato arenile stendentesi ai piedi della rocca: molto meno medioevale, quest’ultima, esaminata da vicino, di quel che non avesse promesso di lontano, quando, dalla nazionale, l’avevamo scorta profilarsi controluce sul deserto azzurro e abbagliante del Tirreno. Investiti in pieno dal vento, con la sabbia negli occhi, assordati dal fragore della risacca, e senza neanche poter visitare l’interno del castello perché sprovvisti del permesso scritto di non so quale istituto romano di credito, ci sentivamo profondamente scontenti e irritati di aver voluto uscire da Roma in una giornata come quella, che adesso, in riva al mare, si rivelava di un’inclemenza poco meno che invernale.”
Ne parleremo nel Gruppo di Lettura “Club del Libro Su in collina e …della crostata al bicarbonato” venerdì 29 gennaio ore 16.00 sulla piattaforma GMeet.
L’Isola in via degli uccelli è la storia parzialmente autobiografica di Uri  Orlev che ha vissuto nel ghetto di Varsavia nascosto dal 39 al 41 prima di essere deportato a Bergen Belsen dal Romanzo è stato tratto l’omonimo film.
Il romanzo narra la storia di Alex, ragazzo ebreo dodicenne molto  intelligente, che vive a Varsavia durante la seconda guerra mondiale.
Quando sua madre scompare nel nulla e suo padre viene catturato dei tedeschi e mandato in un campo di concentramento, Alex riesce a scappare. Ingegnosamente si crea un rifugio nascosto, da cui esce solo di notte per procurarsi del cibo. Alex deve aspettare suo padre, al numero 78 in via degli Uccelli, dove aveva promesso che sarebbe tornato a riprenderlo. La solitudine porta Alex a fare amicizia con Neve, un docile topolino bianco.
Alex con tenacia e speranza riuscirà a cavarsela facendo di questa situazione un’avventura.
Una storia  che fa riflettere molto su tutte le cose che noi  diamo per scontate.
Polish_kid_in_the_ruins_of_Warsaw_September_1939

INCIPIT

Mi svegliai. Papà era seduto sul pavimento con una candela accesa accanto. Ero pieno di sonno e ancora nel bel mezzo di un sogno. Sbadigliai e mi sforzai di rientrarvi. A volte, se non si è del tutto svegli, funziona

Ne parleremo nel Gruppo di Lettura “Parole in Giardino” domenica 31 gennaio ore 18.00 sulla piattaforma GMeet.

 

 

Distanziati ma vicini……… per festeggiare il secondo compleanno del GdL “Parole in Giardino”

Dopo i  lunghi mesi di emergenza sanitaria e di incontri tenuti su piattaforma finalmente ci rivediamo oggi per condividere il piacere della lettura e per festeggiare il secondo compleanno del Gruppo di lettura “Parole in Giardino”.

 

Incipit

 Mi chiamo Mia. Ho ventinove anni. I trenta sono lì che mi fissano da un po’, con quell’aria da prof che scorre il registro per scegliere chi interrogare. Simpatici. A me sembra impossibile doverli compiere davvero: quando avevo dodici anni le persone di trent’anni mi sembravano già vecchie. Non dico con un piede nella fossa, ma quasi. E poi mi hanno sempre detto che ho gli occhi da bambina. Forse perché sono esageratamente grandi, non so. Però l’ho sempre considerato un complimento: mi piacciono le persone che diventano grandi e rimangono con gli occhi bambini. Anche perché spesso sono i bambini quelli più saggi di tutti. La verità è che non sono cresciuta. O meglio: fuori sì, ma dentro no. Me l’hanno spiegata per bene questa cosa: è come quando un orologio si inceppa e tu vedi la lancetta dei secondi che fa tic e poi sta ferma, tic e poi sta ferma. La mia, di lancetta, si è inceppata a tredici anni, per via di quello che è successo con Fede, e allora, anche se fuori cresco, c’è una parte di me che non è più andata via da lì. C’è una parte di me che avrà sempre tredici anni.

Galiano, Enrico. Dormi stanotte sul mio cuore (Italian Edition) . Garzanti. Edizione del Kindle.

 

Nel Giardino di Giusy, dove questa avvincente  avventura è iniziata due anni fa, il Gruppo di lettura  si incontra nuovamente:  i libri ci hanno scandito il  tempo, regalato emozioni,  stimolato riflessioni, creato ricordi.

Festeggiamo in tanti  il secondo compleanno del Gruppo di lettura “Parole in Giardino”.

 

La dimensione del tempo nei libri di oggi

Il senso del tempo è una delle tematiche maggiormente indagate nella letteratura.  Ne parleremo nel nostro confronto durante l’incontro di oggi del Gruppo di Lettura “Parole in Giardino” con il romanzo ” “La misura del tempo” di Gianrico Carofiglio e con l’albo illustrato “Le cose che cambiano” di Beatrice Alemagna.

Cosa e come si ricorda il passato? Quali e quante sono le distanze che si costruiscono per sentirsi meno fragili? Come si misura il tempo?

Il passare del tempo modifica sempre le cose? Tutte le cose  passano e  si trasformano?

A queste e ad altre domande cercheremo di rispondere durante l’ incontro, condividendo suggestioni e riflessioni.

L’ultimo romanzo di Carofiglio “La misura del tempo

INCIPIT

Che abbiamo oggi , Pasquale ? – chiesi entrando in studio e pensando , nello stesso momento e per l’ennesima volta , che si trattava di un rituale di cui ero stanco .

– Vediamo … la Colella dovrebbe venire finalmente a pagare . Poi c’è il consulente tecnico del processo Moretti , la questione della lottizzazione ; passa a prendersi le carte , ma dice che vuole parlare con lei cinque minuti . E alle sette una cliente nuova .

– Chi è ? Pasquale sfogliò , con il consueto lieve sussiego , il blocnotes a spirale che porta sempre con sé . Ognuno di noi ha qualcosa che lo identifica e in cui , se ne è consapevole , si identifica . Per Pasquale è il bloc – notes . Li compra lui , senza metterli sulle spese di cancelleria dello studio, e li prende sempre uguali , di un tipo fuori moda che si trova solo in una vecchia cartoleria , polverosa e un po ’ commovente , del quartiere Libertà . Hanno la copertina nera ruvida e il taglio lievemente colorato di rosso , come quelli che usava mio nonno .

– Si chiama Delle Foglie.

 

“Le cose che passano” di Beatrice Alemagna

 

 

Una mostra internazionale dei racconti dei bambini durante la quarantena

Scade oggi 31 maggio 2020 il Project 2020/Together, lanciato dal Museum of Childhood Ireland. 

L’iniziativa, rivolta ai bambini tra i 5-12 anni e ai ragazzi nella fascia d’età 12-18, prevede la realizzazione di un lavoro artistico su precise tematiche e come sono vissute durante il periodo di emergenza sanitaria da Covid-19 che ha modificato il quotidiano modo di vivere di tutti: famiglia e casa; amici; giocattoli e giochi; luoghi che mi mancano; il mio libro preferito; sport a casa; come mi sento.
I lavori dei partecipanti dovranno essere inviati in foto o scansione entro domenica 31 maggio all’indirizzo mail info@museumofchildhood.ie, specificando il nome del bambino/ ragazzo, l’età, la città e il Paese di residenza.
Museum of Childhood Ireland – Project 2020 – 29.04.2020 ITA

Il 4 giugno 2020 è prevista l’inaugurazione della mostra virtuale curata dalla direttrice artistica Jessica Boffa.


La mostra internazionale che raccoglierà i racconti dei bambini durante la quarantena fornirà 
elementi importanti per comprendere le reazioni dei più piccoli a questi giorni di restrizione ed emergenza Covid e permetterà agli stessi bambini di conoscere le diverse esperienze e le prospettive dei loro coetanei di tutto il mondo.

http://museumofchildhood.ie/
www.museumofchildhood.ie/project2020/