Giornata del libro 2020 con Rodari
Il Club di lettura “Su in collina e….. della Crostata al bicarbonato ” e Librolandia festeggiano la giornata del libro e della lettura con bambini e bambine, ragazzi e ragazze, mamme e nonne coinvolti in laboratori svolti a distanza e in ordine sparso nelle proprie case.
Partendo dal libro “L’Alfabeto di Gianni” di Pino Boero e Walter Fochesato, ed. Coccole Books, abbiamo iniziato a giocare con la “A” di Animali e sono venute fuori delle opere uniche riportate nelle slide che vi proponiamo di seguito.
Per saperne di più su Gianni Rodari
clicca qui… https://padlet.com/marinpan6/titolo
Gianni Rodari e le ricorrenze dell’anno 2020
Lo scrittore, pedagogista e intellettuale Gianni Rodari, vincitore italiano del prestigioso Premio Hans Christian Andersen nel 1970, nasce a Omegna il 23 Ottobre del 1920 e muore a Roma il 14 Aprile 1980.
Per una curiosa coincidenza l’anno 2020 rappresenta il centenario della nascita, 50 anni dal riconoscimento internazionale e 40 anni della sua morte.
Le numerose iniziative programmate già dall’anno scorso per questo anniversario tanto atteso hanno dovuto essere rinviate per la pandemia del coronavirus.
DANTEDÌ – LA PRIMA EDIZIONE CON LETTURE DEL SOMMO POETA
Il 25 Marzo è la data che gli studiosi hanno individuato come inizio del viaggio ultraterreno della Divina Commedia. Oggi, quindi, si celebrerà per la prima volta il Dantedì, la giornata dedicata a Dante Alighieri recentemente istituita dal Governo.
Poiché Dante è il simbolo della cultura e della lingua italiana nel mondo, in questo momento difficile accogliamo questa proposta e rileggiamo anche noi i versi che amiamo di più.
La nostra proposta è il canto XXVI dell’Inferno, uno de canti più amati da tutte le generazioni e che oggi, in un momento così difficile della nostra esistenza, ci invita a non arrenderci, ma a seguir “virtute e canoscenza”.
Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande
che per mare e per terra batti l’ali,
e per lo ‘nferno tuo nome si spande!3
Tra li ladron trovai cinque cotali
tuoi cittadini onde mi ven vergogna,
e tu in grande orranza non ne sali.6
Ma se presso al mattin del ver si sogna,
tu sentirai, di qua da picciol tempo,
di quel che Prato, non ch’altri, t’agogna.9
E se già fosse, non saria per tempo.
Così foss’ei, da che pur esser dee!
ché più mi graverà, com’ più m’attempo.12
Noi ci partimmo, e su per le scalee
che n’avea fatto iborni a scender pria,
rimontò ’l duca mio e trasse mee;15
e proseguendo la solinga via,
tra le schegge e tra ’ rocchi de lo scoglio
lo piè sanza la man non si spedia.18
Allor mi dolsi, e ora mi ridoglio
quando drizzo la mente a ciò ch’io vidi,
e più lo ’ngegno affreno ch’i’ non soglio,21
perché non corra che virtù nol guidi;
sì che, se stella bona o miglior cosa
m’ ha dato ’l ben, ch’io stessi nol m’invidi.24
Quante ’l villan ch’al poggio si riposa,
nel tempo che colui che ’l mondo schiara
la faccia sua a noi tien meno ascosa,27
come la mosca cede a la zanzara,
vede lucciole giù per la vallea,
forse colà dov’e’ vendemmia e ara:30
di tante fiamme tutta risplendea
l’ottava bolgia, sì com’io m’accorsi
tosto che fui là ’ve ’l fondo parea.33
E qual colui che si vengiò con li orsi
vide ’l carro d’Elia al dipartire,
quando i cavalli al cielo erti levorsi,36
che nol potea sì con li occhi seguire,
ch’el vedesse altro che la fiamma sola,
sì come nuvoletta, in sù salire:39
tal si move ciascuna per la gola
del fosso, ché nessuna mostra ’l furto,
e ogne fiamma un peccatore invola.42
Io stava sovra ’l ponte a veder surto,
sì che s’io non avessi un ronchion preso,
caduto sarei giù sanz’esser urto.45
E ’l duca, che mi vide tanto atteso,
disse: “Dentro dai fuochi son li spirti;
catun si fascia di quel ch’elli è inceso”.48
“Maestro mio”, rispuos’io, “per udirti
son io più certo; ma già m’era avviso
che così fosse, e già voleva dirti:51
chi è ’n quel foco che vien sì diviso
di sopra, che par surger de la pira
dov’Eteòcle col fratel fu miso?”.54
Rispuose a me: “Là dentro si martira
Ulisse e Dïomede, e così insieme
a la vendetta vanno come a l’ira;57
e dentro da la lor fiamma si geme
l’agguato del caval che fé la porta
onde uscì de’ Romani il gentil seme.60
Piangevisi entro l’arte per che, morta,
Deïdamìa ancor si duol d’Achille,
e del Palladio pena vi si porta”.63
“S’ei posson dentro da quelle faville
parlar”, diss’io, “maestro, assai ten priego
e ripriego, che ’l priego vaglia mille,66
che non mi facci de l’attender niego
fin che la fiamma cornuta qua vegna;
vedi che del disio ver’ lei mi piego!”.69
Ed elli a me: “La tua preghiera è degna
di molta loda, e io però l’accetto;
ma fa che la tua lingua si sostegna.72
Lascia parlare a me, ch’i’ ho concetto
ciò che tu vuoi; ch’ei sarebbero schivi,
perch’e’ fuor greci, forse del tuo detto”.75
Poi che la fiamma fu venuta quivi
dove parve al mio duca tempo e loco,
in questa forma lui parlare audivi:78
“O voi che siete due dentro ad un foco,
s’io meritai di voi mentre ch’io vissi,
s’io meritai di voi assai o poco81
quando nel mondo li alti versi scrissi,
non vi movete; ma l’un di voi dica
dove, per lui, perduto a morir gissi”.84
Lo maggior corno de la fiamma antica
cominciò a crollarsi mormorando,
pur come quella cui vento affatica;87
indi la cima qua e là menando,
come fosse la lingua che parlasse,
gittò voce di fuori e disse: “Quando90
mi diparti’ da Circe, che sottrasse
me più d’un anno là presso a Gaeta,
prima che sì Enëa la nomasse,93
né dolcezza di figlio, né la pieta
del vecchio padre, né ’l debito amore
lo qual dovea Penelopè far lieta,96
vincer potero dentro a me l’ardore
ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto
e de li vizi umani e del valore;99
ma misi me per l’alto mare aperto
sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto.102
L’un lito e l’altro vidi infin la Spagna,
fin nel Morrocco, e l’isola d’i Sardi,
e l’altre che quel mare intorno bagna.105
Io e’ compagni eravam vecchi e tardi
quando venimmo a quella foce stretta
dov’Ercule segnò li suoi riguardi108
acciò che l’uom più oltre non si metta;
da la man destra mi lasciai Sibilia,
da l’altra già m’avea lasciata Setta.111
“O frati,” dissi, “che per cento milia
perigli siete giunti a l’occidente,
a questa tanto picciola vigilia114
d’i nostri sensi ch’è del rimanente
non vogliate negar l’esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.117
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza“.120
Li miei compagni fec’io sì aguti,
con questa orazion picciola, al cammino,
che a pena poscia li avrei ritenuti;123
e volta nostra poppa nel mattino,
de’ remi facemmo ali al folle volo,
sempre acquistando dal lato mancino.126
Tutte le stelle già de l’altro polo
vedea la notte, e ’l nostro tanto basso,
che non surgëa fuor del marin suolo.129
Cinque volte racceso e tante casso
lo lume era di sotto da la luna,
poi che ‘ntrati eravam ne l’alto passo,132
quando n’apparve una montagna, bruna
per la distanza, e parvemi alta tanto
quanto veduta non avëa alcuna.135
Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto;
ché de la nova terra un turbo nacque
e percosse del legno il primo canto.138
Tre volte il fé girar con tutte l’acque;
a la quarta levar la poppa in suso
e la prora ire in giù, com’altrui piacque,141
infin che ’l mar fu sovra noi richiuso”.
Uno speciale 14 febbraio all’insegna dell’apprendimento permanente
Uno speciale 14 febbraio ha visto gremita la sala Tinozzi della Provincia di Pescara per il seminario sull’educazione degli adulti “Studia da adulto, diventa grande”, organizzato dall’Istituto Aterno-Manthoné, dal CPIA (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti) Pescara-Chieti, e dall’Associazione culturale “SmartLab Europe” con il sostegno di EPALE Italia (Electronic Platform for Adult Learning in Europe) e con la collaborazione del CSV ( Centro Servizi per il Volontariato) di Pescara.
Dopo i saluti istituzionali molteplici sono stati gli interventi e le testimonianze di studenti del Corso serale, del CPIA e della sezione Carceraria di Pescara.
Sono intervenute: Mariadaniela Sfarra, docente percorso 2° livello ITS Aterno-Manthonè Pescara e ambasciatrice Epale per l’Abruzzo, Marina Di Crescenzo, docente e referente scuola serale e sede carceraria Its Aterno- Manthonè Pescara, Claudia Di Marzio, collaboratore DS – referente sede carceraria Cpia Pescara Chieti, Annarita Bini, presidente associazione SmartLab Europe e ambasciatrice Epale Abruzzo.
Apprendere per tutta la vita rappresenta la nuova frontiera della cittadinanza. Tale priorità, al centro della strategia politica dell’Unione europea, è stata ampiamente illustrata da Annarita Bini che ha sintetizzato anche le varie tappe del processo favorito dall’Unione Europea nei confronti dell’educazione degli adulti.
Annarita Bini ha sottolineato l’importanza dell’apprendimento che non avviene solo nei percorsi formativi istituzionali della scuola, ma anche prendendo parte alle attività di organizzazioni o gruppi della società civile e partecipando a pratiche di condivisione con altri membri del gruppo professionale o amicale in contesti reali e virtuali. L’individuo, secondo il sociologo Etienne Wenger, è un “praticante di comunità” e, quindi, un “cittadino di apprendimento”. In tale ottica l’apprendimento risulta l’attività che rende responsabile l’individuo verso la comunità in cui vive e opera.
L e associazioni culturali possono essere considerate come organizzazioni che, con il loro fare, elaborano cultura ed attivano al proprio interno significativi processi di apprendimento per i propri associati, seguendo il modello delle Comunità di Pratica.
Infine sono intervenute Maria Teresa Caccavale e Gabriella Russo, ambasciatrici Epale Abruzzo che hanno illustrato la Piattaforma e i molteplici servizi in essa contenuti.
Workshop sull’Educazione degli Adulti a Pescara
Il 14 febbraio 2020 ore 16.00 – 18.30 presso il palazzo della Provincia di Pescara si terrà un workshop sull’educazione degli adulti, le politiche europee e il territorio organizzato dall‘Istituto Tecnico Statale Aterno-Manthonè di Pescara, il CPIA di Pescara-Chieti e l’Associazione Culturale SmartLab Europe.
L’evento è promosso con il supporto dell’Unità EPALE Italia-INDIRE di Firenze.
Si può registrare la propria partecipazione al seguente link
https://it.surveymonkey.com/r/pescaraepale
Dopo i saluti istituzionali sono previsti i seguenti interventi
Dalle politiche europee al territorio: Martina Blasi, Daniela Ermini, Unità EPALE
L’educazione degli adulti nel percorso di 2° livello ITS Aterno Manthonè con il supporto di EPALE: MariaDaniela Sfarra, Docente e Ambasciatrice Epale Abruzzo
L’educazione degli adulti “ristretti” nella sezione carceraria ITS Aterno Manthonè: Marina Di Crescenzo, Docente e Referente Scuola serale e sede carceraria ITS Aterno – Manthonè Pescara
L’educazione degli adulti dei CPIA di Pescara-Chieti e delle sezioni carcerarie : Claudia Di Marzio, Collaboratore DS – Referente sede carceraria CPIA Pescara
L’educazione non formale: dalle politiche europee ai territori: Annarita Bini, Presidente Associazione SmartLab Europe e Ambasciatrice Epale Abruzzo
Il ruolo degli Ambasciatori sul territorio: Maria Teresa Caccavale, Gabriella Russo, Ambasciatrici Epale Abruzzo
Testimonianze di studenti ed ex studenti del Serale, dei CPIA e della sezione carceraria