Feel Good di Thomas Gunzig
IL titolo Feel Good ci anticipa subito che la storia dei protagonisti, due perdenti, avrà un lieto fine. Ed è questo spiraglio che ci aiuta a leggere e a non sprofondare nello struggimento, immedesimandoci nelle narrazioni parallele di privazioni, miseria, rinunce, che Alice e Tom, ognuno a proprio modo, sono costretti a vivere e spesso a subire.
L’autore Thomas Gunzig è nato nel 1970 a Bruxelles, dove ha fatto il libraio per dieci anni. Si è dedicato poi all’insegnamento della letteratura e ha trasformato la sua passione di scrivere in una professione.
Attualmente vive a Parigi e scrive anche per il cinema (sua la sceneggiatura dell’esilarante e pluripremiato film “Dio esiste e vive a Bruxelles”), il teatro, la radio e i cartoni animati.
Con i suoi romanzi e racconti ha vinto molti premi letterari prestigiosi; Feel good ha conquistato il pubblico e la critica francesi.
Per seguire gli interventi di Thomas Gunzig a Scrittori in città e a Bookcity:
INCIPIT
L’ODORE DEI RICCHI
Gli umani sono fatti di tre cose : le ossa, i muscoli e i ricordi. Togliete una di queste cose ed è la fine. Togliete una di queste cose e non rimane niente. Colei di cui si parlerà qui si chiama Alice. Alice …
I suoi genitori avevano esitato sul nome: a sua madre sarebbe piaciuto Martine, ma secondo suo padre ‘ Martine ’ era il nome di un’eroina dei fumetti amata dai pedofili perché spesso si vedevano le mutandine bianche della bambina spuntare da sotto una gonna corta. E a suo padre sarebbe piaciuto Violette, ma secondo sua madre ‘ Violette ’ conteneva la parola viol, stupro, e “ una parola così dentro un nome era comunque qualcosa di violento ”. Fu dunque Alice. Alice …
L’insieme delle ossa e dei muscoli di Alice fanno di lei una donna piuttosto graziosa, una quarantacinquenne al cui passaggio molti uomini , talora anche uomini più giovani di lei, si voltano ancora regolarmente. Una donna bella alta, bella robusta, una donna in buona salute, una donna di cui si direbbe, avendola conosciuta a venti o trent’anni e ritrovandola oggi, a quarantacinque, nel negozio di scarpe dove lavora da sempre, in ogni caso da quando aveva vent’anni, si direbbe: “ Oh , ma è sempre la stessa ! ” Torneremo sulle ossa e sui muscoli di Alice, torneremo sul negozio dove, impiegata da venticinque anni, lei vende scarpe: scarpe da donna, scarpe da uomo, scarpe da bambino, mocassini, scarpe dai tacchi alti e soprattutto quelle che lei preferisce da sempre, le sneakers. Prima di tutto, però, bisogna parlare dei suoi ricordi e , fra i suoi ricordi , di un ricordo in particolare, il ricordo della sua amica Séverine. Séverine … Séverine era comparsa nella vita di Alice quando Alice aveva otto anni. In quel momento, Alice abitava con i genitori in un appartamentino di due stanza, ottanta metri quadrati in rue des Combattants.